Da lapressa.it: a fronte di benefici minimi nei giovani, c’è comunque la possibilità seppur remota di eventi avversi conosciuti e comuni.
Data la bassa incidenza, la bassa gravità della malattia nelle fasce pediatriche e il fatto che le scuole non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2, anche con le nuove varianti, e quindi i limitati benefici che i vaccini potrebbero avere per la collettività, al momento non si vede l’urgenza di vaccinare i giovani, mentre è molto più urgente vaccinare i tanti anziani e fragili che, per diversi motivi a loro non imputabili, non hanno avuto accesso al vaccino o non sono ancora riusciti a prenotarsi sulla piattaforma. Inoltre, seppur questi dati siano preliminari, nei Paesi dove si è raggiunta un’alta copertura vaccinale (UK, Israele) la curva dei contagi è stata abbattuta anche senza la vaccinazione degli under 16′. A intervenire in modo netto contro l’ipotesi di vaccinare anche i 12enni è un gruppo di scienziati, avvocati, sociologi ed esperti in una lettera aperta pubblicata dal Corriere della Sera.
L’articolo è a firma di Sara Gandini epidemiologa, Daniele Novara pedagogista, Maria Luisa Iannuzzo medico legale, Marco Cosentino medico farmacologo, Maurizio Rainisio statistico, Raffaele Mantegazza pedagogista, Ilaria Baglivo biologa, Maurizio Matteoli pediatra, Emilio Mordini psicanalista, Gilda Ripamonti giurista, Olga Milanese avvocato, Elena Dragagna avvocato, Marilena Falcone ingegnere e Francesca Capelli sociologa.
Da vari studi pubblicati in Italia e all’estero e dagli screening effettuati nelle scuole sappiamo che esse sono uno dei luoghi più sicuri. Si stima che sotto i 20 anni la suscettibilità all’infezione sia circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni. La mortalità tra 0 e 20 anni per Covid-19 corrisponde a 0,17 per 100.000 abitanti, pari a un duecentesimo della mortalità totale stimata per tutte le cause in un anno normale. Il numero di vaccini da usare (NNT) per i bambini è di circa 14.000 per evitare un caso severo di malattia Covid-19 e per evitare un decesso si parla di circa 500.000 – continua la lettera -. L’autorizzazione condizionata concessa da Ema al vaccino anti Covid per gli adolescenti della fascia d’età 12-15 anni significa che i giovani a rischio o coloro i cui tutori ritengano debbano essere vaccinati, potranno esserlo. I pronunciamenti del Ministero e di molti rappresentanti istituzionali vanno invece nella direzione di condizionare la riapertura delle scuole in presenza solo a una massiva vaccinazione di categorie che sono a basso rischio di infezione e contagio e a rischio trascurabile di morbidità, introducendo un chiaro vulnus democratico. Mai prima la medicina ha chiesto tanto: vale la pena ricordare che i trattamenti medici si somministrano per la tutela della salute individuale, senza poter essere imposti per il solo interesse alla salute collettiva, tanto più nel caso dei minori.