da today.it: più di 50mila contagi e 235 morti nelle ultime 24 ore. Sono i numeri della pandemia in Germania comunicati dall’Istituto Robert Koch. L’incidenza su sette giorni dei casi per 100.000 abitanti si è attestata a 249,1 (ieri il dato era a 232,1). I pazienti in terapia intensiva sono 2.739 (+52), oltre cinque volte quelli dell’Italia (che però ha 60 milioni di abitanti contro gli 83 della Germania), ma grazie all’elevato numero di posti letto l’occupazione è di poco superiore al 12%. Rispetto alla seconda ondata il numero di decessi per milione di abitanti resta comunque (per ora) sensibilmente più basso. Resta il fatto che la pandemia sta colpendo durissimo.
Che cosa sta succedendo? Giorni fa il ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha coniato l’espressione “pandemia di non vaccinati” ripresa poi dai media di mezza Europa. E non condivisa da tutti. In Germania la percentuale di vaccinati con due dosi è del 67,3%, più bassa di quella di altri grandi Paesi dell’Ue come Francia, Spagna e Italia. Secondo gli ultimi dati disponibili l’efficacia dei vaccini contro i ricoveri (benché in calo) si attesta comunque all’89% nella fascia di età 18-59 anni e all’85% tra gli over 60. Ciò nonostante le autorità segnalano un aumento significativo dei casi anche tra i vaccinati nelle ultime settimane.
Quanti sono i vaccinati negli ospedali
La rivista sanitaria MDR ha condotto un’indagine per capire quanti sono i vaccinati ricoverati per Covid-19 nelle strutture sanitarie tedesche. Su 10 ospedali interpellati (tra quelli con più posti letto nella Germania centrale) hanno risposto in 7. Dai dati (che si riferiscono al 4 novembre) è emerso che su 297 pazienti 209 non erano vaccinati, mentre altri 88 sì (nel numero sono compresi anche i pazienti in ospedale per altri motivi ma risultati positivi al tampone). In terapia intensiva su 64 pazienti i vaccinati erano 17.
Per interpretare i dati bisogna però mettere in conto “l’effetto paradosso” per cui con alti tassi di copertura vaccinale il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati. Negli ospedali interpellati da MDR i non vaccinati ricoverati per Covid sono più dei due terzi del totale, ma nella popolazione generale i non vaccinati sono circa il 33% e nella fascia di età più a rischio ricovero (gli over 60) appena il 15%.
Il virologo: “Non c’è una pandemia di non vaccinati, ma solo una pandemia”
Christian Drosten, virologo al policlinico di Berlino, non è comunque d’accordo con l’espressione coniata dal ministro della Salute. “Non abbiamo una pandemia di non vaccinati, abbiamo una pandemia” ha detto in un’intervista al settimanale “Die Zeit”. “Abbiamo una pandemia a cui tutti stanno contribuendo, compresi quelli che sono stati vaccinati, anche se un po’ meno”. Il virologo ha poi sottolineato che molte persone tra le fasce di età più a rischio “sono state vaccinate a maggio o giugno” e “ora stanno gradualmente perdendo la loro protezione” contro il contagio e stanno “aumentando sempre di più”. L’unica strategia sensata secondo Drosten è quella di aumentare la copertura vaccinale “con tutte le forze” e somministrare la terza dose a quanti più anziani possibile.